AVIP

BOSNIA - Collaboratori locali

Per lo svolgimento delle proprie attività in Bosnia, l'AVIP non può fare a meno della collaborazione di persone col tempo diventate nostre grandi amiche, sia di Doborovci (residenti e profughi), che Croati.

Vogliamo qui presentarvene alcuni, tra i tanti, senza con questo voler sminuire il contributo degli altri qui non espressamente citati.


Doborovci - agosto 2008: Mirzad Huskanović e la moglie Alma.Mirzad Huskanović e la moglie Alma. Mirzad è il titolare del ristorante Kruško, presso il quale al piano superiore e sotto un gazebo all'esterno, cuciniamo, mangiamo, svolgiamo tutte le nostre riunioni. Mirzad, uomo di spirito e voce baritonale, continua la "tradizione" di ospitalità nei nostri confronti, iniziata dal padre Adem, deceduto olre dieci anni fa. Il figlio maggiore di Mirzad è venuto in Italia, nel 2008, in occasione del primo anno del "progetto scuole".


Doborovci - agosto 2008: Sead, Habid e un volontario.Habib Džananović (al centro). Professore delle scuole medie e superiori, in pensione dal 2008, è stato l'anima dell'associazione pacifista Suncokret ed il nostro referente per molteplici attività che l'AVIP ha svolto. Una persona che, dietro ad una grande modestia, celava ricchezza interiore, cultura e dinamismo. E' mancato, inaspettatamente, all'inizio del 2023, a pochi di mesi di distanza dalla moglie, lasciando sgomenti tutti coloro che lo conoscevano. Della triste notizia è stato dato ampio risalto in tutti gli organi di stampa locali. El fatiha.

Sead Huskanović (a sinistra). Occupato presso un allevamento di polli di Doborovci, è stato membro del consiglio di villaggio, arbitro e membro del direttivo della locale squadra di calcio. Sempre disponibile quando c'è bisogno di aiuto per preparare quanto necessario allo svolgimento di attività in campo sportivo. Nella sua casa ospita ogni anno anche alcuni volontari.


Doborovci - agosto 2008: Ahmed e il maestro di violino Hilmo.Ahmed Alić, infermiere presso l'ambulatorio e dispensario di Doborovci e valido fisarmonicista, coltiva la passione per la musica popolare e allieta le serate in nostro onore con la sua musica. Negli anni recenti è stato a più riprese Capo del Consiglio di Villaggio di Doborovci.

Hilmo, Maestro violino professionista da solista, accompagnato dal figlio studente di musica o in duo con Ahmed, col suo strumento e la voce tenorile contribuisce a dare un tocco tzigano alle atmosfere create dalle melodie bosniache.


Doborovci - agosto 2008: Fatima, la nostra interprete, emerge dalle coltri dopo una notte insonne in un rifugio montano nei dintorni di Mostar.Fatima Mehmedović, la nostra interprete "made in Doborovci" al 100%. Bambina ai tempi dei primi campi estivi "Insiemecongioia", ha imparato l'italiano da sola, anno dopo anno, durante i campi estivi e le brevi "puntate" di due-tre giorni dei volontari nelle fasi preparative. E' laureata in lingua e letteratura bosniaca all'università di Tuzla, prima insegnante e ora corrispondente da Tuzla della principale agenzia di stampa bosniaca, di quando in quando, indossatrice. Dietro il mite sorriso si nasconde la volitività e determinazione di una bosniaca moderna.


Doborovci - agosto 2008: Ahmo, il nostro referente del campo profughi, con in mano il calibro per la selezione dei cetrioli in funzione della loro dimensione.Ahmo è stato per anni uno dei nostri due referenti per il campo profughi. E' deceduto il 14/11/2011, per un male incurabile. Seguiva in particolare il progetto terreni (nella foto accanto lo vediamo con in mano lo strumento che serve a classificare i cetrioli in funzione della dimensione), ci segnalava situazioni di bisogno nel campo e ci supportava nella decisione dei criteri di distibuzione degli aiuti di tipo economico. Gli è succeduto, in tale, ruolo, Rukib.


Doborovci - agosto 2008: Adem Huskanović (a sinistra) riceve un diploma di ringraziamento dall'allora Vicepresidente dell'AVIP Paolo Bacco, che gli stringe la mano, e le congratulazioni di Giacomo Scotti, seduto, in primo piano.Primo tra gli interpreti ad accompagnarci in Bosnia, e già citato in altre pagine di questo sito, Giacomo Scotti è scrittore, poeta e giornalista. Nato l'1/12/1928 a Saviano, vicino a Napoli, si trasferì in Jugoslavia alla fine della seconda guerra mondiale, per scelta ideologica, senza però che ciò gli impedisse di essere critico nei confronti del regime di Tito quando la coscienza glielo imponeva. E' stato pacifista della prima ora a Fiume, allo scoppio del conflitto nella ex-Jugoslavia. Fondatore prima del Suncokret-Girasole (associazione pacifista), sciolto e rinato poi come Duga-Arcobaleno (associazione umanitaria) per esigenze di sicurezza e incolumità personali(i pacifisti non erano ben visti dai politici e militari croati), con tali associazioni si occupò tra l'altro di raccogliere e distribuire aiuti umanitari, parte dei quali di provenienza AVIP, nell'area di Fiume. Fu minacciato di morte per il suo libro "Operazione Tempesta", nel quale denunciava i crimini compiuti dall'esercito croato nelle "Krajne" (terre di confine) abitate prevalentemente dai serbi ma conquistate dall'esercito croato negli ultimi mesi di guerra. Negli ultimi anni non ha potuto, per l'impegno anche fisico che i campi estivi e la calura delle torride estati bosniache richiedono, essere dei nostri. Torna quasi ogni anno, però, in occasione di presentazioni dei suoi libri, convegni e conferenze.


Doborovci - agosto 2008: Walter Scotti (in piedi) conversa con Nermin, nella cui casa sono abitualmente ospitati i volontari dell'AVIP.Walter Scotti, figlio di Giacomo (che lui chiama semplicemente "Scotti"), risiede a Pola, dove lavora come tecnico nell'ente nazionale croato per l'energia elettrica. Ha prima affiancato e poi sostituito Giacomo nel ruolo di interprete, nel quale abbiamo avuto il piacere di riconfermarlo per più anni per la serietà, competenza e "tenuta".
Accanto a lui Nermin, che da anni ospita in casa sua, in occasione delle "missioni", i volontari dell'AVIP.


Doborovci - agosto 2008: Alija (al centro) conversa con un giovane di Doborovci che, neanche a farlo apposta, per precetto religioso è astemio.Alija, detto "manubrio" per via della foggia dei baffi. E' stato frequentatore e aiutante del ristorante da Kruško, in cui rimaneva preferibilmente fino a chiusura per riapparire poi in tarda mattinata. Scapolo impenitente, intenditore di šlivovica, di cui è anche distillatore, addetto alla preparazione del "caprone" allo spiedo nel corso della sagra di paese che si svolge immediatamente prima dell'inizio dei nostri campi, si rendeva volentieri disponibile a prestare il proprio aiuto, manuale e relazionale, alla bisogna. Metteva volentieri alla prova chiunque si reputasse "bevitore di lungo corso" (in particolare se grande e grosso - maggiore la massa, maggiore il botto finale!)

Ci ha lasciati l'11 settembre 2021: El fatiha


Stile predefinito (basso contrasto).Cambia stile (testo scalabile, medio contrasto).Cambia stile (testo scalabile, alto contrasto).[Non definito.]
ricerca solo nel sito AVIP